Al compleanno di Diletta Leotta sono comparse delle donne vestite da lampadario che hanno suscitato la polemica.
Diletta Leotta ha voluto festeggiare i suoi 30 anni con un party che ha suscitato l’indignazione di molti. Sinceramente prima di continuare con la notizia in questione ci sentiamo di dire che queste sono polemiche sterili, di un mondo ormai sterile, di social forgiati alla sola critica senza arte né parte. Detto questo parliamo delle ormai famose “donne lampadario” una serie di ragazze in costume che non sono andate a genio al pubblico. Perché?
La polemica è diventata subito uno dei trend più gettonati di twitter. Cosa ha scatenato l’ira funesta dei social? Oltre ovviamente alla stupidità che ormai pervade per ogni cavolo di cosa che uno fa. Ancora più grave associare una festa di compleanno, un evento di gioia e leggerezza, con quello che sta avvenendo in Afghanistan nelle ultime ore dove le donne vengono letteralmente usate come premio per i talebani sopraggiunti vittoriosi a Kabul. Infatti tra i commenti spiccano pure gli hashtag #DilettaLeotta #Afghanistan e le parole “mentre in Afghanistan le donne sono costrette ad indossare il burqa, qui c’è chi scegli di travestirsi da lampadario indossando un lampione sulla testa” un’associazione di contesti da cui ci dissociamo categoricamente perché non c’entrano minimamente l’uno con l’altro e servono solo a fare polemiche sterili e fuori luogo perché essenzialmente c’è un enorme differenza tra le due questioni: in Afghanistan sono costrette, alla festa di Diletta siamo sicuri che hanno scelto liberamente di farlo.
Non a caso qualcuno ha poi giustamente risposto che con tutto quello che accade di serio nel mondo, parlare di modelle (probabilmente pagate pure) che si apprestano a fare da scenografia ad una festa e che questo probabilmente fa parte di un lavoro che prevede molti più contesti è davvero fuori dal comune. A questo punto ci sentiamo di menzionare la vera vittima di tutto ciò, una povera Diletta Leotta che voleva (e siamo sicuri che alla fine così è stato) festeggiare i suoi 30 anni in santa pace senza essere paragonata a questioni molto più serie di cui non ha colpe.
Facciamo tanto i dissociati da una mentalità come quella dei talebani, ma non ci si fa scrupoli a criticare (anche in modo pesante) ogni minimo movimento fuori dal comune che le donne scelgono liberamente di fare senza regimi alle spalle che condannano a morte determinati atteggiamenti. Comunque approfittiamo, dopo tutte queste polemiche sterili, per fare almeno gli auguri in pace a Diletta per l’importante traguardo raggiunto.