Evidentemente la televisione spagnola ha trovato il modo per fare ascolti molto alti, la querelle nata all’interno della famiglia Carrisi, diventata una vera e propria guerra tv ed ancora una volta ribadiamo la nostra opinione, meglio ancora, quella di chi scrive, è una cosa tristissima su cui, in qualche modo, si cerca di guadagnare, se non per un fattore economico, almeno si spesa che sia così, in visibilità e popolarità, ma di questo Albano non ha bisogno. Come avevamo già riportato, dopo l’intervento di Cristel, ci si aspettava che anche Yari Carrisi dicesse la sua. E così è stato.
Naturalmente, tutto questo avviene in televisione, non è Telecinco, scelto da Romina Power per rivolgere una serie di accuse all’ex marito Albano, la stessa platea scelta dal cantante di Cellino San Marco per rispondere a quanto raccontava l’ex moglie americana, ma la trasmissione spagnola “La Noria”. Ammette che Romina Power gli ha fatto provare la droga, una volta diventato maggiorenne: “Dopo che ho compiuto diciotto anni è successo che mia madre mi offrisse marijuana”. Anche lui, come la sorella Cristel Carrisi, smentisce che suo padre sia un violento: “Non ho mai visto mio padre maltrattarla”.
È probabile, aggiunge, che ci siano state delle discussioni fra Ylenia, scomparsa diciassette anni fa, ma si trattava semplicemente di normali scontri generazionali, Albano faceva il papà ed Ylenia era una adolescente, come in tutte le normali famiglie. Yari Carrisi è comunque d’accordo con Romina Power, non si è suicidata nel Missisipi, come pensa suo padre, la storia del fiume è inventata, è stata rapita da un’organizzazione criminale: “Mia madre fa la vittima e colpevolizza mio padre perché questo la fa stare meglio. Lei ha creato una realtà in un universo parallelo che non è la verità”. Ed è la stessa cosa che diceva Cristel, lei si è creata un mondo tutto suo nel quale si è rifugiata per sfuggire la realtà.
Per quanto riguarda, invece, l’uso quotidiano di droga, fatto denunciato da Albano, Yari Carrisi non può confermare, lui non era sempre a casa, spiega, a dodici anni è andato in collegio. Ha iniziato da solo a fumare, dice che Romina Power si è messa a piangere quando l’ha saputo, salvo poi offrirgli la marijuana, ma solo quanto era diventato maggiorenne. Se questa è una giustificazione, ci arrendiamo.