L’intestino è il nostro secondo cervello e, come ben si sa, la sua salute è fondamentale per quella generale dell’organismo. Lo stress a cui siamo soggetti in una vita quotidiana all’insegna delle performance e dei ritmi serrati la può mettere a dura prova.
Ecco perché, per ovviare a eventuali situazioni problematiche, è il caso di approfittare dei numerosi farmaci antidiarroici in offerta sulle e-farmacie regolarmente autorizzate – la presenza, in fondo alla pagina, del bollino con la croce che rimanda al sito del Ministero della Salute è il punto di riferimento per essere certi che sia tutto legale – in modo da non trovarsi con l’armadietto dei medicinali sguarnito.
Come in tanti altri casi, la prevenzione è fondamentale e passa dall’alimentazione. Quali sono gli accorgimenti da mettere in primo piano a tavola per mantenere il benessere dell’intestino? Scopriamo alcuni dei più importanti nelle prossime righe.
L’importanza dell’idratazione
Il primo consiglio da considerare quando ci si chiede cosa fare a tavola per migliorare il benessere dell’intestino chiama in causa l’importanza dell’idratazione.
Nel momento in cui si assume l’acqua, l’intestino massimizza l’assorbimento di micronutrienti idrosolubili come le vitamine e i minerali.
Cosa portare in tavola per un intestino felice
Per quanto riguarda gli alimenti solidi, la dieta per l’intestino felice deve essere caratterizzata dalla presenza di cereali integrali, benefici in quanto ricchi di fibre. Questi nutrienti rappresentano degli alleati decisivi per quanto riguarda l’equilibrio dei microrganismi che compongono il microbiota intestinale. In caso di sindrome dell’intestino irritabile (IBS), l’apporto di cereali integrali deve essere gestito sotto controllo medico.
Un altro aspetto positivo delle fibre riguarda il loro ruolo prezioso nella stabilizzazione dei livelli di zucchero nel sangue.
Quando si chiamano in causa questi valori, il primo aspetto che viene in mente è quello del controllo del peso.
Importantissimo, su questo non ci sono dubbi. Non bisogna però dimenticare che l’eccesso di glucidi può comportare anche un’altra problematica, ossia l’insorgenza di stati infiammatori a carico dell’intestino.
Proseguendo con l’elenco degli alimenti da portare in tavola per prendersi cura al meglio della salute dell’intestino, troviamo le fonti di acidi grassi essenziali omega 3.
Questi lipidi sono noti, oltre che per la loro efficacia antiossidante, per i loro benefici antinfiammatori. Dove li si può trovare? In alimenti come il pesce azzurro. Fra le altre fonti è possibile includere la frutta secca, in particolare mandorle, pinoli, noci pecan, ma anche nei semi di girasole e nei semi di zucca.
Essenziale è tenere sotto controllo l’apporto di grassi saturi, che si possono trovare in cibi come la carne rossa, lo strutto, la margarina, i formaggi grassi.
Esagerare con la loro assunzione può aumentare il rischio di avere a che fare con quadri infiammatori e con danni a carico della mucosa intestinale.
Prebiotici e probiotici
I prebiotici e i probiotici rappresentano dei punti di riferimento importanti quando si parla di dieta per l’intestino felice.
No, non sono la stessa cosa. I prebiotici, non digeribili dal nostro organismo, sono fibre idrosolubili. Sotto a questo capello è possibile includere l’inulina, lo psillio, i betaglucani (giusto per citare alcune delle varie opzioni).
Dove li si può trovare? In diversi integratori, ma anche in alimenti come la cicoria, l’aglio, la cipolla, le carote e i fagioli.
Ovviamente prima di procedere con l’assunzione di integratori è opportuno chiedere consiglio al proprio medico curante (sì, anche se non si tratta di farmaci).
Cosa sono, invece, i probiotici? Dei ceppi batterici avanti lo scopo di favorire l’equilibrio della flora intestinale e, di conseguenza, uno stato di effettivo benessere (eubiosi).
Tra i principali probiotici è possibile includere i lattobacilli e i bifidobatteri, ma anche i saccaromiceti. Si possono trovare in diversi alimenti appositamente arricchiti. Pure in questo caso, è opportuno, sempre previa approvazione del proprio medico di fiducia, concentrarsi sull’assunzione di integratori.