Ieri era il giorno di San Valentino, Luciana Littizzetto e Fabio Fazio hanno aperto la terza serata del Festival di Sanremo 2013 cantando Vattene amore e, proprio in occasione di questa particolare giornata, la comica torinese ha voluto parlare dell’amore che una donna prova per un uomo, senza riserva, credendogli ciecamente.
Le parole di Luciana Littizzetto sono pesanti come macigni, ed all’improvviso l’atmosfera gioiosa del Festival di Sanremo 2013 cambia totalmente, non c’è più gossip, né polemiche, né ospiti internazionali che tengano. Ci sono solo le parole di grande spessore che portano ad una riflessione. Un monologo molto lungo che vale la pena di ascoltare. Di femminicidio non si può parlare facendo un riassunto.
San Valentino per le coppie tutte, invoca Luciana Littizzetto, uomini e donne, uomini che amano gli uomini e donne che amano le donne:
E’la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano. Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini. Ma che ci interessa quello che fanno a letto … L’importante è che le persone si vogliano bene, solo questo conta … Pensa che bello sarebbe vivere in un Paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti. Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell’anima. Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perché non siamo parenti. E poi vorremmo un San Valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle. Dirci che siamo donne con le palle non è un complimento. Non le vogliamo. Abbiamo già le tette. Tra l’altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto.
Ed ecco arrivare l’argomento femminicidio, il no di Luciana Littizzetto è deciso:
In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex. Magari in famiglia. Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto è amore. La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro.. E noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare dal risotto alla merda.
Luciana Littizzetto conclude il lungo monologo facendo il Flash mob, forse 50 donne in nome di tutto il popolo femminile del mondo, idealmente su quel palco. Standing ovation dell’Ariston. Guarda il video.
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