I maltrattamenti uccidono più degli incidenti stradali. L’Sos dell’Onu nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, creata nel 1999 per sensibilizzare governi, organizzazioni governative, ong, società civile e mezzi di informazione su questo fenomeno. Il 25 novembre è stato scelto come giornata di lotta contro la violenza in ricordo del massacro delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e María Teresa, assassinate durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo lo stesso giorno del 1960.
La violenza nei confronti delle donne si manifesta sotto diverse forme, è molto diffusa nel mondo ed è uno degli ostacoli più significativi alla piena uguaglianza tra i sessi. Il tema della violenza sulle donne è un tema ormai all’ordine del giorno. La violenza uccide le donne più degli incidenti stradali ed è la seconda causa di morte in gravidanza. E il 96% delle violenze non viene denunciato.
Violenza e maltrattamenti contro le donne non escludono nessun angolo della terra: dalle violenze domestiche, alle violenze matrimoniali; dalla violenza sessuale, alla prostituzione, al fenomeno delle spose bambine, all’infanticidio, alle mutilazioni genitali; dalle pratiche di aborto selettivo o a episodi di violenza pura che si verificano durante i conflitti armati o nei confronti delle donne rifugiate; dai nuovi fenomeni che riguardano le donne che sono costrette a prestare il loro lavoro a nero alle immigrate clandestine che per un permesso sono costrette anche a subire violenze sessuali.
Il presidente di Aid (l’associazione internazionale donne) Carolina Aranci ha dichiarato.
“La violenza contro una donna non interessa solo la sfera fisica. Abusare di una donna significa anche non riconoscerla nel suo ruolo sociale, nella sua realtà di vita e nell’unicità del suo essere. Considerare la donna come un corpo piuttosto che come una persona: anche questa è violenza. Dunque anche la psiche e l’anima di una donna possono essere violate, con conseguenze più subdole, ma altrettanto rovinose quanto quelle, più evidenti, derivate dalla violenza fisica”
Centinaia di iniziative in tutta l’Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere. La campagna si pone l’obiettivo di eliminare tutte le forme di violenza sulle donne attraverso il riconoscimento a livello internazionale, regionale e locale della violenza di genere come violazione dei diritti umani; il rafforzamento delle attività a livello locale ed internazionale contro questo tipo di violenza; la creazione di spazi internazionali di discussione per l’adozione di strategie condivise ed efficaci in materia; dimostrazioni di solidarietà con le vittime di queste violenze in tutto il mondo; il ricorso a governi affinché adottino provvedimenti concreti per l’eliminazione di questo tipo di violenze.