Non è mai troppo tardi, in tempi lontanissimi era una trasmissione televisiva che insegnava a leggere e scrivere, rubando queste parole le adattiamo alla nuova esperienza di Biagio Antonacci che, per la prima volta, a 47 anni, si mette a nudo, nel vero senso della parola, per la copertina del settimanale Vanity Fair, per nascondere il suo nudo sceglie il vinile del suo primo album, l’ lp di “Sono cose che capitano”.
Il 9 novembre Biagio Antonacci compie 47 anni, è l’ età giusta per iniziare a posare nudo ? “A 47 anni mi sento finalmente libero. Libero di fare qualcosa che la gente da me non si aspetta. Nude in copertina di solito si vedono solo donne. E, quando sono uomini, si tratta sempre di attori o modelli. Un cantautore non si è mai spogliato”.
Niente affatto intimidito dalle eventuali critiche, piuttosto divertito: “Ben vengano le critiche. Mi diverte immaginare la faccia che la gente farà. Questa foto vuole essere soprattutto una provocazione: magari nei prossimi mesi qualche collega mi imita”, spiega Biagio Antonacci. Per spogliarsi bisogna avere il fisico: “Più che il fisico, la cultura: in Italia i cantautori passano per tipi cupi, ermetici, possibilmente disinteressati alla forma fisica”.
Biagio Antonacci racconta che fino a quarant’ anni non si è mai curato del suo corpo, la sua naturale pigrizia non gli ha mai fatto fare neanche cinque minuti di sport, ma le cose cambiano ed entrato negli anta: “Ho iniziato a preoccuparmi per la salute. Soprattutto, è diventato impensabile, senza preparazione fisica, reggere due ore e mezzo di concerto. Questa foto è anche un invito agli uomini della mia età che troppo spesso si lamentano del fisico: basta poco per tenersi in forma, i trenta minuti che normalmente si passano su Facebook o a fumare sigarette, e non è mai troppo tardi per iniziare”.
Per il momento Biagio Antonacci non si è concesso nessun aiutino, assolutamente favorevole alla chirurgia estetica, dovesse sentirne la necessità, non avrebbe nessun problema a correre ai ripari. Passando all’ argomento figli, dovesse decidere di averne altri dice che, nell’ ipotesi fosse, ne farebbe almeno due o tre.
Non dovrebbe pensarci adesso per evitare di fare il papà-nonno ? chiede l’ intervistatore: “Ma io sono totalmente a favore dei padri anziani. Le persone più grandi sanno dare una qualità di amore – per capacità di gestire, di educare, di accudire – di cui i giovani non sono capaci. Raccontano favole, storie, esperienze. Un padre di vent’ anni che cosa può dire a suo figlio ?”.
Discorso valido anche per le donne e non perde l’ occasione per complimentarsi con Gianna Nannini: “Sarà madre per trent’ anni ? Non importa: almeno, quando lei non ci sarà più, suo figlio saprà di avere avuto una mamma con le palle”, conclude Biagio Antonacci.