A volte, quando si devono fare i conti con il passato, può succedere che ci si penta delle prprie azioni, con il senno di poi, tutto è più facile, ma quando si sta vivendo il momento, non sempre si pensa a quel che potrebbe essere il domani. Più o meno è quel che racconta Ilary Blasy al settimanale Vanity Fair, che questa settimana le dedica la copertina. Parla di qualcusa di cui non ne va proprio fiera. Si tratta di foto scattate quando aveva appena compiuto 18 anni, era reduce da Miss Italia, voleva sfruttare l’onda della visibilità e aveva quindi accettato con leggerezza la proposta di posare per alcune foto a Lampedusa, diciamo un po’ spinte. Il vecchio servizio fotografico è stato acquistato dal settimanale di Condé Nast, che ha deciso di pubblicarlo previa autorizzazione di Ilary Blasy. La show girl ha acconsentito, ad una condizione: “Però usatelo per raccontare alle ragazze che tutte possiamo fare una cazzata, ma non sempre c’è il lieto fine”.
All’epoca delle foto, Ilary Blasi era interessata solo ai soldi, facendo quattro conti, con il compenso avrebbe potuto acquistare la macchina, si è poi rivelata una fregatura che, a distanza di anni, fa ancora male. Quando si è giovani e inesperte, ci si vuol sentire attraenti, desiderate, basti guardare le foto postate su Facebook, la maggior parte sono provocanti, ammiccanti, non per questo cercano avventure strane, solo farsi notare: “Ma è in quel momento che si deve fare attenzione a non esagerare. La seduzione è un’arma che bisogna imparare presto a manovrare con cura, perché c’è sempre il pericolo di lanciare un messaggio ambiguo”.
Il servizio fotografico non la rende felice, se ne vergogna, ma questo è servito ad Ilary Blasi per maturare: “Non avrei dovuto cedere al richiamo del denaro facile. D’istinto una vorrebbe cancellare le cazzate che ha fatto da ragazza, invece è più giusto ricordarsi delle proprie debolezze: aiuta a crescere”.
E se Ilary Blasi non se la prende per il fotografo dell’epoca, è invece risentita per gi scatti rubati a Formentera, approfittando di una finestra aperta, il fotografo l’ha fotografata seminuda: “Spogliarmi per un servizio fotografico può non essere un problema, ma è un mio diritto scegliere se, quando e per chi. Ma questa volta mi è stata tolta la possibilità di mostrarmi con il decoro che adotto sempre in pubblico. Ero inconsapevole di quello che stava accadendo e non potevo difendermi: lo trovo grave, un colpo basso, e ci deve essere un limite”.